Come proteggersi in caso di temporali, più frequenti a partire da questo mese per l’aumento delle temperature.
In maggio entra nel vivo la stagione dei temporali: i maggiori contrasti termici tra suolo più caldo e masse d’aria più fredde in quota arrivano infatti moti ascendenti nell’atmosfera che favoriscono la formazione di nubi temporalesche (Cumulonembi). I fulmini sono un pericolo da non sottovalutare per chi lavora all’aperto e per la vegetazione. Sviluppano intensità di corrente elettrica di decine di migliaia di ampere e temperature fino a 50.000° C che determinano l’evaporazione istantanea dell’acqua dai tessuti vegetali colpiti e dunque la violenta lacerazione del legno, che talora si infiamma (è questa la principale causa naturale degli incendi boschivi).
Sul corpo umano gli effetti di una scarica sono i più disparati: da strani ma innocue cicatrici sulla cute fino alla morte, se l’elettricità passa per organi come cuore e cervello.
Non sono tanto i materiali metallici a rendere più probabile il fulmine, quanto le forme prominenti e appuntite di oggetti e territorio: alberi isolati, tralicci, antenne, sommità di colline e montagne.
Le zone italiane più colpite da scariche elettriche (sorvegliate dal sistema italiano rilevamento fulmini dal CESI) sono quelle prealpine e pedemontane del Nord, l’arco del Levante ligure alle pianure laziali e l’Appennino centro-settentrionale, con circa cinque impatti per kilometro quadrato all’anno. Il tuono, causato dal surriscaldamento e dalla conseguente violenta espansione dell’aria attraversata dal fulmine, viaggia alla velocità del suono – 330 metri al secondo, molto meno dei 300mila km al secondo della luce del lampo – per cui lo si avverte con un ritardo variabile in base alla distanza tra scarica e osservatore: contando i secondi che separano lampo e tuono sapete dunque quanto è lontano il temporale (circa 1 km ogni tre secondi). Come proteggersi? Riparatevi al chiuso – solo l’1% degli incidenti da fulmine avviene all’interno degli edifici – e se ció non è possibile allontanatevi da luoghi elevati, alberi isolati e oggetti a punta e accucciatevi tenendo piedi uniti per evitare di essere attraversati dalla “corrente di passo” che si sviluppa a breve distanza da una scarica.
Ma ci sono anche aspetti positivi: i fulmini contribuiscono alla fissazione in forma ammoniacale nel suolo di pur piccole quantità dell’abbondante azoto atmosferico altrimenti non utilizzabile dalle piante.
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